Il Beta-cariofillene è un fitocannabinoide naturale, presente in abbondanza negli oli essenziali di molte spezie e piante officinali (pepe nero, chiodi di garofano, rosmarino, luppolo, cannella, origano e, ovviamente, cannabis). Chimicamente appartiene alla classe dei terpeni (per la precisione dei sesquiterpeni), molecole lipofile volatili, e viene già molto utilizzato in dermocosmesi o come additivo alimentare per le sue proprietà profumate (organolettiche). Negli ultimi anni questa molecola è stata oggetto di numerosi studi dopo aver mostrato di possedere diverse proprietà farmacologiche antinfiammatorie, antitumorali, antimicrobiche ed analgesiche. Il pepe nero (Piper Nigrum) rappresenta al momento la principale fonte di estrazione di Beta-cariofillene, tenendo però presente che è anche ricco di piperina negli estratti, e la piperina è una sostanza naturale che interagisce negativamente con il metabolismo di molti farmaci.

Il sistema endocannabinoide umano, svolge un ruolo chiave nel mantenimento del bilancio energetico, nel metabolismo, nella neurotrasmissione e nella risposta immunitaria. Nell’uomo è caratterizzato da due tipi di recettori denominati CB1e CB2, essi sono diversi per struttura e attività. I recettori di tipo 1 sono localizzati a livello del sistema nervoso, mentre quelli di tipo 2 sono presenti principalmente nei tessuti periferici e nelle cellule appartenenti al sistema immunitario.

Diversamente dal THC (tetraidrocannabinolo della Cannabis), il Beta-cariofillene attiva esclusivamente i recettori CB2 e non presenta affinità per i CB1 non inducendo effetti psicoattivi; questo permette un grande suo utilizzo in ambito medico. L’azione selettiva sui recettori CB2, toglie gli effetti collaterali legati all’azione sui recettori CB1, ed è, a tutti gli effetti, una nuova strategia nel trattamento del dolore.

Per questo motivo il Beta-cariofillene sta prendendo grande piede nel campo degli integratori alimentari principalmente per i suoi effetti analgesici, difficili da riscontrare in altri estratti naturali.

Il dolore acuto è una sensazione soggettiva sgradevole; dal punto di vista biologico deriva dall’attivazione dei nocicettori, neuroni periferici che rispondono agli stimoli dolorosi.

Il dolore cronico rappresenta un grande problema sociale, modifica significativamente la qualità di vita delle persone e costituisce un importante indice economico sia per i pazienti che per la spesa pubblica. È stato stimato che almeno il 10% della popolazione mondiale soffra di un dolore cronico (duraturo e permanente).

Il Beta-cariofillene sembra essere una molecola di particolare interesse nel trattamento dei fenomeni infiammatori e dolorosi, è una molecola sicura, non tossica, ampiamente tollerata, approvata dalla FDA e dall’EFSA.

Il principale problema nel suo utilizzo deriva dal fatto che la molecola è altamente lipofila, questo la rende poco solubile in acqua (e quindi nei fluidi biologici), mentre risulta elevata l’affinità per le membrane cellulari. Questo ostacolo induce una bassa biodisponibilità che può essere superata attraverso l’utilizzo di formulazioni liposomiali.

I liposomi permettono l’incorporazione di diversi tipi di sostanze, quelle idrofile vengono incorporate nel compartimento acquoso centrale, mentre quelle lipofile, come il Beta-cariofillene, sono intrappolare nel doppio strato lipidico favorendone la stabilità e permettendo il raggiungimento dei tessuti obiettivo.

I cannabinoidi come il Beta-cariofillene, interagiscono con il recettore CB2 e possono contribuire efficacemente a trattare diversi disturbi come artrite e sclerosi multipla, ma senza l’inconveniente degli effetti psicoattivi.

In conclusione possiamo affermare che l’utilizzo del Beta-cariofillene, porta a risultati molto interessanti, senza avere gli effetti collaterali della Cannabis, e se incorporato in liposomi di moderna concezione (meglio se prodotti da aziende specializzate nella loro produzione), può essere sicuramente molto efficace per il trattamento dei dolori neuropatici.

articolo scritto in collaborazione con il dr Gallo

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