Il nostro corpo è composto per grandissima parte d’acqua.

L’acqua, come solvente biologico cellulare, forma quasi il 65-70% del corpo umano in peso, ed interviene attivamente, nei processi vitali dell’organismo.

L’acqua nel nostro corpo

La concentrazione di acqua nel corpo umano, varia a seconda dell’età e del sesso. Per esempio: in fase fetale un corpo è composto per circa il 95% di acqua, un neonato per circa il 75-80%, un maschio adulto per circa il 60-65%, una femmina adulta per circa il 55-60%, mentre gli anziani per circa il 50%. Questo fenomeno di perdita progressiva del contenuto di acqua è facilmente osservabile semplicemente guardando la struttura della pelle che cambia nel tempo tendendo sempre più a seccarsi col passare del tempo.

Dispersione costante dell’acqua del corpo

L’acqua è per sua natura un solvente (il migliore solvente che ci sia, dove peraltro è nata la vita ….. vedi anche articolo sulla “Nascita della vita sulla terra”). All’interno del corpo umano essa si divide in due grandi parti: 1) l’acqua intracellulare (quella che si trova all’interno delle cellule), che rappresenta circa il 60% dell’acqua del corpo, e, 2) l’acqua extracellulare (liquidi interstiziali, tessuto connettivo, ossa e scheletro, plasma, ecc.).

L’acqua favorisce tutto il metabolismo (maggior parte delle reazioni biochimiche), migliorando i processi digestivi, trasportando le sostanze nutritive, aiutando ad eliminare le tossine ed i materiali di scarto (metaboliti), attraverso delicati meccanismi di equilibrio biochimico.

Il sangue fondamentale per i meccanismi di trasporto e per la respirazione (trasporto dell’ossigeno), è composto per circa il 90% di acqua.

L’acqua svolge inoltre una fondamentale azione termo-regolatrice (mantiene costante la nostra temperatura in equilibrio con l’ambiente che ci circonda), tramite la sudorazione e la micro-sudorazione (meglio conosciuta come evaporazione), entrambi fenomeni che avvengono naturalmente.

Per capire fino in fondo l’importanza dell’acqua nel nostro corpo, dobbiamo anche vedere come e quando possiamo migliorarne il suo status energetico.

Infatti l’acqua del nostro organismo non sempre circola in modo totalmente libero, molto spesso nell’acqua organica si formano “Clusters”, i quali interferiscono in modo negativo con il corretto metabolismo cellulare.

I Clusters sono associazioni supermolecolari formate dai dipoli dell’acqua (i legami che si formano sono chiamati LEGAMI A PONTE DI IDROGENO).

Cluster dell’acqua organica
  • Da un lato i componenti (nutrienti e/o tossine di scarto) trasportati dall’acqua (sia quella extracellulare che quella intracellulare) si ritrovano “occlusi” all’interno del Cluster e non possono essere ceduti con facilità, il che rende difficile sia l’alimentazione che l’eliminazione degli scarti delle cellule.

D’altro lato i Clusters sono macromolecole che non riescono ad oltrepassare con fluidità le “porte” della membrana cellulare, facendo sì che ioni o le cariche elettriche non si intercambino efficacemente, alterando in tal modo la funzione bioelettrica cellulare.

Cluster che non riesce a passare le porte per entrare nella cellula

Come si può ben capire, per riuscire a far funzionare adeguatamente le cellule, bisogna in qualche modo interagire per “rompere” questi Clusters, e, liberare le molecole d’acqua e di conseguenza i nutrienti bloccati all’interno del Cluster stesso..

Molecole d’acqua libere che passano agevolmente le porte della cellula

Per poter raggiungere questo risultato (e per molte altre importanti funzioni) il nostro organismo produce costantemente energia elettromagnetica su diverse bande di frequenze nello spettro dell’infrarosso (energie sottili, biofotoni).

Emissione di biofotoni ed effetto di rottura del Cluster

Per capire in modo più approfondito questo importante fenomeno e come possiamo aiutare il nostro corpo a trovare, mantenere l’equilibrio bioenergetico vi consigliamo di leggere l’articolo relativo alle bioenergie.

Articolo scritto dal dr. Ubaldo Gallo

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