Dieta mediterranea, un alleato nella lotta al sovrappeso e all’obesità in età pediatrica.
Le tradizioni e la cultura culinaria
mediterranea, e delle singole regioni italiane, favoriscono modelli di vita
alimentare utili a prevenire e migliorare patologie come l’obesità e il
sovrappeso.
Diverse le iniziative per contrastare la cultura
delle diete che demonizza o elimina singoli alimenti, e per diffondere uno
stile di vita positivo, orientato a un modello alimentare sano e soddisfacente.
Giuseppe Morino, dell’Unità operativa di
Educazione alimentare del Bambino Gesù di Roma è stato intervistato
sull’importante ruolo della dieta mediterranea.
In che modo la dieta mediterranea aiuta a prevenire il sovrappeso e l’obesità ?
La dieta mediterranea è intesa come un tipo di alimentazione varia, ricca in alimenti con elevato contenuto in fibre (verdura e frutta), con una varietà di secondi proteici (con presenza di una buona quantità di proteine vegetali attraverso i legumi oltre a quelle animali di carne, pesce e formaggi), con la presenza di una colazione completa.
Tali abitudini tuttavia si legano a uno
stile di vita, in cui ad esempio il movimento è presente quotidianamente ed
allora oggi si preferisce parlare di modello mediterraneo; ed appunto i due
elementi di riduzione della sedentarietà e modello alimentare vario, ricco in
fibre e distribuito su tre pasti principali ed uno o due spuntini rappresentano
le linee guida per evitare o ridurre il sovrappeso, senza ricorrere a regimi
più o meno restrittivi che sul lungo periodo non danno risultati.
Come
si convince un bambino a cambiare stile alimentare ?
Fondamentale il ruolo della famiglia che attraverso l’esempio rappresenta il punto di riferimento; in questo senso appare più importante per apprendere a mangiare frutta o verdura che siano presenti sempre sulla tavola.
Un altro elemento fondamentale è far partecipare il bambino nella preparazione dei piatti e non costringerlo a mangiare certi alimenti meno amati, senza necessità che mangi tutto quello previsto: il bambino sa autoregolarsi.
La scuola rappresenta l’altro versante per insegnare una corretta alimentazione non con lezioni teoriche sui nutrienti ma con esperienze condivise nelle merende o a pranzo: l’educazione alimentare diventa esperienza e se positiva aiuta a riviverla e a farla diventare abitudine.
Quali sono i segnali che devono far preoccupare un genitore il cui figlio sta aumentando troppo di peso ?
Nella crescita del bambino ci sono alcuni momenti particolarmente importanti: oggi sono considerati a rischio di obesità i bambini prematuri o nati piccoli per l’età gestazionale, quelli non-alimentati con latte materno o divezzati precocemente, ma vi è un momento da tenere presente: tra i 4 e 6 anni bambini che presentano un aumento accentuato e rapido del peso (anticipo dell’adipostyrebound) porteranno facilmente avanti il proprio sovrappeso sino all’adolescenza e spesso all’età adulta.
Inoltre un rapido incremento del sovrappeso da quell’età si associa facilmente alla precoce comparsa di complicanze come steatosi epatica (deposizione di grasso nel fegato), dislipidemia, ipertensione arteriosa o iperinsulinismo.
Quindi un bambino che inizia a crescere troppo di peso deve essere approcciato precocemente con indicazioni specifiche di corretta alimentazione varia e stimolo al movimento: non la dieta ipocalorica ma un corretto stile alimentare sul modello alimentare deve iniziare precocemente, con l’esempio di tutta la famiglia.
Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma
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