In primavera si fanno i cambi degli armadi, si indossano vestiti più leggeri che aimè mettono in evidenza i cuscinetti o maniglie dell’amore accumulate durante un inverno sedentario, che ha favorito la divanopatia, le cene di lavoro, il Natale ecc. ecc.

La frase che più sovente in studio i pazienti mi riferiscono “mangio perché sono stressato”, ma chi di noi non lo è?

Lo specchio e la bilancia sono tiranni; classica è la frase che tutti noi pronunciamo: “domani vado in palestra e mi metto a dieta”.

Ma quale dieta, e da chi vado? Il quesito è legittimo, a mio parere la risposta è scontata: fatevi consigliare dal vostro medico di famiglia, ma soprattutto diffidate degli operatori non sanitari e non specialisti del settore.

Da diverso tempo si parla di dieta chetogenica come la soluzione ideale per tornare a specchiarsi e a indossare il vestito dell’anno scorso.

E’ doveroso fare un po’ di chiarezza

La chetosi è uno stato fisiologico che si instaura in un organismo sano quando il suo introito di carboidrati scende al di sotto dei 50 gr. /die.

Che cosa non è una dieta chetogenica:

  • Non è una dieta
  • Prescinde dall’apporto proteico, quindi non ha senso definirla iso, ipo, o iperproteica

A chi è indicata:

  • Obesità grave o complicata da ipertensione, diabete di tipo 2, dislipidemia, sindrome da apnee ostruttive nel sonno (OSAS), sindrome metabolica, osteopatie o artropatie severe
  • Obesità severa con indicazione alla chirurgia bariatrica
  • Pazienti con indicazioni a rapido dimagrimento
  • Steatosi epatica non alcolica (NAFLD)
  • Epilessia farmaco resistente

A chi è controindicata:

  • In gravidanza ed allattamento
  • Anamnesi positiva per disturbi psichici e comportamentali
  • Abuso di alcool e altre sostanze
  • Insufficienza renale ed epatica grave
  • Diabete di tipo I
  • Angina instabile e infarto miocardico acuto recente (IMA)

Recenti studi hanno dimostrato che un protocollo chetogenico è indicato anche nel trattamento dell’acne e della sarcopenia.

I punti di forza del protocollo chetogenico

  • Consente un reale dimagrimento (non vuol dire solo calo ponderale) a scapito della massa grassa
  • Elemento fondamentale di un corretto protocollo chetogenico non è il solo calo ponderale, ma il risparmio della massa magra.

Diversi studi hanno messo a confronto protocolli chetogenici (VLCKD) con protocolli ipocalorici (VLCD), essi hanno inconfutabilmente dimostrato che la restrizione calorica porta, oltre alla riduzione della massa grassa, anche alla deplezione di massa magra con l’inevitabile diminuzione del metabolismo basale e totale, oltre alla alterata composizione corporea.

In conclusione, per i motivi sopracitati, un protocollo chetogenico raggiunge alti livelli di efficienza se solo se associato con gli adeguati integratori e prescritto dagli specialisti del settore, in accordo con il proprio medico di famiglia.

Dott. Giampaolo Bellini, dietista nutrizionista

                                                                      

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