Questo è un altro articolo interessante sugli effetti della malnutrizione nei pazienti con cancro. Quindi ci permettiamo nel continuare a considerare l’importanza della nutrizione clinica in questi pazienti.
Oltre il 50%
dei pazienti affetti da tumore è malnutrito, già alla prima visita. Lo rivela
PreMio, acronimo di Prevalence of Malnutrition in Oncology, lo studio italiano
pubblicato su Oncotarget.
Il 5% di perdita di peso è un indicatore
allarmante; il 28% di chi ha il cancro perde più del 10% di peso.
Stomaco, esofago, pancreas e polmone sono i
tumori maggiormente associati alla malnutrizione.
Del campione preso in esame il 51.1% ha mostrato
un grado di compromissione nutrizionale variabile, di questi il 42.4% era a
rischio di malnutrizione e il 9% era già francamente malnutrito.
La perdita di peso involontaria è un indicatore
di un alterato bilancio energetico, riscontrata nel 65% dei pazienti esaminati
in occasione della prima visita oncologica: il 28.4% aveva perso più del 10%
del proprio peso.
I ricercatori
dello Studio PreMiO hanno chiesto ai pazienti di compilare due questionari per
la valutazione dell’anoressia che hanno attestato una perdita di appetito tra
il 41% e il 44.5% dei pazienti.
Tra i motivi della perdita di appetito ci sono
la sazietà precoce per il 69% dei soggetti, il cambiamento del gusto per il
40.3%, nausea o vomito per il 31.9%, rifiuto e avversione per il sapore della
carne ( 28.9% ) e disturbi dell’olfatto per il 16.8%.
La ricerca ha
svelato l’esistenza di un insospettabile numero di soggetti a rischio di
cachessia,una condizione che si manifesta con una massiva perdita di peso e di
tessuto muscolare.
Più del 70% di quelli con carcinoma allo stomaco
o al pancreas, più del 60% di quelli con diagnosi di tumore a fegato e colon
retto, più del 40% di quelli con carcinoma del testa-collo e forme
genitourinarie hanno mostrato indice di massa corporea ( BMI ) e perdita di
peso compatibili con la diagnosi di cachessia neoplastica.
L’alta
prevalenza della malnutrizione e le sue conseguenze negative non sono
adeguatamente prese in considerazione nella maggior parte delle unità di
oncologia, in Italia come nel resto del mondo.
Eppure studi condotti in diversi paesi come
Germania, Francia, Spagna e Brasile hanno riportato percentuali di
malnutrizione variabili tra il 25% e il 70% e in oncologia.
Se non trattata la perdita di peso, di muscolo o di nutrienti può avere gravi conseguenze: i soggetti con tumore del colon retto tollerano un numero inferiore di cicli di chemioterapia il che può comprometterne i risultati, i pazienti con perdita della massa muscolare manifestano più spesso gli effetti tossici dei trattamenti, oppure riferiscono una peggiore della qualità di vita.
Il 20% dei
pazienti oncologici non supera la malattia proprio a causa delle gravi
conseguenze della malnutrizione.
La valutazione e l’intervento nutrizionale
devono diventare parte integrante delle cure oncologiche, con una stretta
sinergia tra le specialità.
Si tratta infatti di una condizione evitabile o prevenibile con protocolli che prevedono una dieta adeguata, la somministrazione di supplementi nutrizionali orali o integratori sino alla nutrizione enterale o parenterale quando necessario per ristabilire l’equilibrio dei nutrienti necessari e permette il recupero del peso.
Fonte: Umberto I – Policlinico di Roma, 2018 (Xagena medicina)
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