Via via che passano gli anni, notiamo una fisiologica e progressiva diminuzione della massa muscolare, questa “sindrome” viene definita sarcopenia, può essere dovuta a comportamenti (abitudini) sedentari, o semplicemente con l’avanzare dell’età.

Molti autori, definiscono la sarcopenia come una inevitabile conseguenza dell’età, che però si accentua ed accelera quando si mantiene il corpo in condizioni di stress ossidativo.

Le modificazioni della sintesi proteica del muscolo scheletrico durante l’invecchiamento porta ad una progressiva perdita di tono muscolare che si può in parte osservare già dai 30 anni, con un trend degenerativo muscolare compreso tra l’1 %  ed il 2% ogni anno.

Dopo i 50 anni la velocità di degenerazione aumenta possiamo trovare anziani di 70 anni con una riduzione del 70% di massa muscolare

Questa situazione di diminuzione di massa e tono muscolare, porta ad una significativa perdita di forza e vitalità.

Per assurdo, in questa situazione, si osserva molto spesso un fenomeno collegato che è l’anoressia senile (cioè perdita di appetito e ridotta assunzione di cibo, con innesco di un circolo vizioso). Questo fenomeno collegato, dipende per una degenerazione in particolare dell’ipotalamo, per mancanza di nutrienti specifici.  

Quando si è in presenza di patologie croniche o tumorali, tutti questi processi accelerano in modo sempre più drammatico, insieme ad altre situazioni che si aggiungono come la difficoltà di masticazione, la disgeusia (perdita del gusto e dell’olfatto), problematiche gastrointestinali e digestive, etc. etc.  

Queste sindromi portano molto spesso a veri e propri stati di malnutrizione.

Il prof. Francesco Saverio Dioguardi (Per capire la biochimica della vita. Gargano editore nel 2007), relativamente alla malnutrizione scrive testualmente: “Oltre i 70 anni, si calcola che dal 5 al 22% del totale delle persone che presentino una qualunque patologia, siano malnutriti. Tra il 26 ed il 54% dei pazienti di questa età che vengono ospedalizzati è malnutrito”.

Il livello estremo della malnutrizione, (molto spesso causa di morte prima della malattia), si chiama cachessia. Nel tumore, per esempio, la perdita di peso per cachessia aumenta la possibilità di morte. Purtroppo la cachessia finora non è affrontabile con cure risolutive. E’ spesso la conseguenza di molte gravi malattie come: tumori, malattie cardiache, renali, epatiche, BPCO, fibrosi cistica, artrite reumatoide, malattie neurologiche degenerative, l’anoressia, infezioni difficili.

La prevalenza è alta, può arrivare al 15% nelle persone colpite da patologie cardiache e respiratorie e all’80% nei casi di tumore avanzato.

Nei Paesi occidentali e in Giappone, la cachessia colpisce, complessivamente, circa l’1% dei malati. In totale circa 9 milioni di persone.

Per cercare di mantenere in buono stato il proprio muscolo scheletrico (massa muscolare) diventa necessario integrare la propria dieta con integratori alimentari specifici agli anziani ricchi di aminoacidi (ideali quelli estratti dal siero del latte e dall’albume dell’uovo, per il loro ideale rapporto stechiometrico e la loro digeribilità).

Secondo i LARN SINU 2014 si richiede, meglio over 65, un apporto proteico giornaliero necessario pari a 1,1 g di proteine per kg corporeo, completando la propria dieta con vitamine e sali minerali ed uno stile di vita attivo.                      

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