Echinacea: una straordinaria complessità fitochimica ed un’ampia varietà di prodotti

Gli estratti a base di Echinacea disponibili in commercio differiscono per:

  • specie medicamentosa (E. purpurea, E. angustifolia, E. pallida)
  • parte della pianta (radici, parti aeree)
  • condizioni di conservazione e processi trasformativi
Nel mercato sono generalmente presenti estratti derivati da pianta essiccata, ottenuti da una o due specie di Echinacea e titolati in echinacoside o polisaccaridi, anche se a fini terapeutici viene oggi  attribuita maggiore importanza alla frazione alchilamidica e più in generale all’intero fitocomplesso.

Queste variabili influiscono fortemente sulla natura e sul contenuto delle sostanze fitochimiche presenti nel preparato finale: il pattern fitochimico di Echinacea varia a seconda della specie e della parte di pianta considerate (vedi Tabella 1 dell’allegato pdf), mentre l’essicazione e i metodi estrattivi possono incidere sull’integrità del fitocomplesso originario.

ECHINA COMPLEX è un estratto secco ottenuto da una miscela opportunatamente calibrata delle tre specie medicamentose di Echinacea (E. purpurea, E. angustifolia, E. pallida) coltivate in Italia e lavorate direttamente da piante fresche, questo garantisce l’azione sinergica di tutti i principi attivi. Questo perfetto mix, ha marcate attività immunostimolante, antimicrobica ed antiinfiammatoria.

Coltivazione e raccolta: alto tenore di principi attivi nella piante di partenza

Le piante di Echinacea sono coltivate esclusivamente ricorrendo a fertilizzanti e pesticidi naturali, in terreni  agricoli in fase di conversione all’agricoltura biologica situati lontano da strade  trafficate e da zone industrializzate.

Le radici e le parti aeree sono raccolte nel “tempo balsamico”, ovvero quando  la produzione del fitocomplesso da parte della pianta è massima. Nello specifico:

  • radici in autunno-inverno, periodo di quiescenza e quindi di accumulo dei metaboliti secondari negli organi sotterranei;
  • parti aeree nei mesi di giugno-luglio, che corrispondono al periodo della fioritura.

Dalla raccolta al prodotto finito: massima integrità del fitocomplesso originario

L’estrazione prende avvio nella fase immediatamente successiva a quella della raccolta e l’utilizzo di matrice vegetale fresca garantisce la presenza dei derivati dell’acido caffeico e delle alchilammidi, molecole suscettibili a processi ossidativi durante l’essiccamento.

La doppia estrazione, dapprima in acqua depurata e successivamente in solvente idroalcolico, permette di estrarre principi attivi a diversa polarità:  la componente polisaccaridica necessita infatti di solvente acquoso, mentre i derivati dell’acido caffeico e  la frazione lipofila richiedono estrazione in alcool.

La concentrazione della soluzione estrattiva avviene mediante concentratore a film sottile sottovuoto spinto. L’utilizzo di basse temperature permette di mantenere le sostanze termolabili.

L’ultima fase finale del processo produttivo è lo spray-dryng. L’estratto secco* finale è privo di solventi residui ed ha un rapporto D/E di 4:1.

articolo redatto a cura del dr. Armando Vianoli e del dr. Edoardo Losa

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