Gli elettroliti contenuti nella dieta sono correlati all’umore
Le terapie dietetiche sono generalmente raccomandate allo scopo di ridurre i rischi di malattia; tuttavia ci sono timori sul fatto che potrebbero influire negativamente sull’umore.
Ricercatori della Deakin University, a Burwood
in Australia, hanno comparato gli effetti sull’umore di una dieta a basso
contenuto di sodio e alti livelli di potassio (dieta Na-K+) e una dieta ad alto
contenuto di calcio (dieta Ca+) con una dieta tipo-DASH (Dietary Approaches to
Stop Hypertension) con moderati livelli di sodio, alti di potassio e alti
livelli di calcio.
Inoltre è stata valutata la relazione tra gli elettroliti di una dieta e il cortisolo, l’ormone dello stress e marker dell’attività dell’asse HPA (ipotalamico-pituitario-surrenale).
Secondo un disegno crossover, i soggetti sono stati assegnati in maniera casuale a 2 diete per 4 settimane, la dieta tipo-DASH o la dieta Na-K+ (meno Sodio e più Potassio) oppure la dieta Ca+ (più Calcio), ciascuna preceduta da 2 settimane di dieta controllo.
L’umore è stato misurato settimanalmente mediante la scala
POMS (Profile of Mood State).
Il cambiamento di umore tra la dieta controllo e
la dieta in esame ( dieta con meno Sodio e più Potassio, oppure dieta con più
Calcio) è stato confrontato con il cambiamento osservato tra la dieta controllo
e la dieta tipo-DASH.
Delle 38 donne e 56 uomini (età media: 56.3 anni) che avevano completato la dieta tipo-DASH, 43 hanno portato a termine la dieta a basso contenuto di sodio e alto contenuto di potassio, e 48 la dieta ad alto contenuto di calcio.
E’ stato osservato un più forte miglioramento dello stato depressivo per la dieta a basso contenuto di sodio e alto contenuto di potassio, rispetto alla dieta tipo-DASH
Più alti livelli di cortisolo sono risultati debolmente associati a maggior vigore, minor senso di fatigue, e alti livelli di potassio e magnesio nelle urine.
In conclusione, la dieta a basso contenuto di sodio e alto di potassio è apparsa avere un effetto positivo sull’umore globale.
Torres S.J. et altri, British Journal of Nutrition 2018
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